I SOCIAL DEL MOVIMENTO CIVICO SANSEVERINESE
https://www.movimentocivico.info/almanacco/basta-svendite-la-gestione-del-superga-deve-tornare-alle-associazioni-sanseverinesi/
Ne abbiamo già parlato in diverse occasioni e ritorniamo sull’argomento. Lo stadio Superga è, di fatto, diventato una proprietà privata. A nulla sono valse le segnalazioni e le interrogazioni. Siamo stati costretti ad informare la Corte dei Conti perché il Comune sta perdendo soldi aggravando la già critica situazione del Piano di Riequilibrio Finanziario. Il contratto con il gestore dello Stadio Comunale “Superga” è scaduto nel mese il 5 settembre del 2022. Nonostante tale termine fosse conosciuto alla Dis-Amministrazione Comunale fin dal 2017, a SETTE MESI dalla scadenza non è stata avviata nessuna procedura di evidenza pubblica per la nuova gestione della struttura. L’attuale soggetto privato, quindi, continua a gestire in modo non legittimo lo stadio senza alcun controllo da parte del Comune sulle tariffe pagate dagli sportivi e sugli incassi. Il 17 ottobre del 2022 abbiamo presentato una interrogazione al Sindaco per conoscere i motivi della mancata indizione della gara per l’affidamento in gestione della struttura sportiva. Nella risposta pervenuta dopo oltre tre mesi in data 27.01.2023, si legge che “sono in via di predisposizione gli atti della procedura di affidamento” e che “nelle more viene garantita la fruibilità alla collettività della struttura nelle modalità previste dall’affidamento”. In altri termini, mentre la Dis-Amministrazione “predispone”, la struttura continua ad essere gestita, senza alcun contratto, dal vecchio gestore privato e senza che al Comune venga pagato alcun fitto atteso che non risultano versamenti. Il mancato incasso dei canoni di gestione incide anche sul Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale del Comune, presentato nel 2018 e ancora in attesa di essere approvato dalla Corte dei Conti nonostante siano trascorsi oltre cinque anni. Infatti, tra i principali obiettivi che il Piano avrebbe dovuto perseguire, fu indicato “l’incremento delle entrate correnti derivanti dalle locazioni e dalla gestione dei beni comunali” e lo stadio “Superga” rientra tra tali beni. La Dis-Amministrazione Comunale, quindi: a) non sta rispettando il Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale accelerando il dissesto; b) sta causando, con colpevole inerzia, un DANNO ERARIALE privando il Comune delle entrate; c) sta favorendo il precedente gestore privato che, pur non avendo più titolo a gestire lo Stadio, sta incassando le somme pagate dagli sportivi che ne chiedono l’utilizzo. Confermano di non aver rispetto per i beni della Comunità e di essere del tutto inadeguati ad assicurare lo sviluppo e la crescita della nostra Comunità violando leggi e regolamenti. Vogliamo che la gestione dello stadio “Superga” torni alle Associazioni e Sportive sanseverinesi e che si ponga fine alla “svendita” della nostra Città.
https://www.movimentocivico.info/almanacco/la-trasparenza-della-monnezza/
Da lunedì 13 marzo nella nostra Città saremo obbligati ad utilizzare un sacchetto trasparente per depositare i rifiuti non riciclabili davanti alle nostre abitazioni. E’ una decisione discutibile che, ancora una volta (nel caso ve ne fosse ancora bisogno!), conferma la inadeguatezza della Dis-Amministrazione cittadina ad occuparsi seriamente del nostro futuro e che tende a nascondere l’incapacità di coordinare con efficacia questo servizio tanto importante quanto costoso per noi tutti. Non è certo trattando i cittadini come “imbroglioni” che si otterranno miglioramenti nella qualità e nelle percentuali della raccolta differenziata dei rifiuti. E’ necessario, invece, cambiare approccio e riorganizzare l’intero servizio in base a due principi fondamentali: far pagare di meno a chi differenza di più e mantenere alta l’attenzione dei cittadini rendendo la separazione domestica dei rifiuti conveniente. In altri termini, occorre tornare a quello che la nostra Comunità aveva faticosamente costruito nell’arco di un quindicennio e che è stato sconsideratamente eliminato negli ultimi sei anni: la tariffa variabile con gli sconti per i cittadini più attenti, i codici a barre sui sacchetti contenenti le frazioni di rifiuti che possono essere facilmente riciclati e la riattivazione dei due Centri per l’Ambiente per consentire ai cittadini di conferire e “pesare” le materie da riciclare (carta e cartone, vetro, legno, plastica, contenitori e oggetti in acciaio, ecc.), ottenere maggiori sconti e ridurre i costi del servizio di raccolta sotto casa. Del resto paghiamo la tassa per il servizio di igiene urbana pagata tra le più alte della Regione per un servizio che ci costa oltre 3.500.000 di euro all’anno e nel quale sono comprese anche spese come quella di un inutile Direttore dell’Esecuzione del servizio (ci costa circa 40.000 euro all’anno) o di centinaia di “secchielli” (i famosi mastelli) consegnati l’anno scorso ai cittadini con tanto di clamore propagandistico e mai utilizzati a causa delle loro misere dimensioni. Paghiamo anche servizi previsti dal Capitolato e che hanno fatto “guadagnare punteggi” in sede di gara all’attuale gestore, il cui costo è compreso nella tassa, ma che non sono mai stati attivati (a quattro anni dall’aggiudicazione!) come la diffusione del compostaggio domestico della frazione organica, la riduzione delle quantità di rifiuti attraverso centri per il riuso degli oggetti, il miglioramento del servizi di igiene urbana attraverso gli operatori di quartiere e di frazione, l’attivazione del Centro per l’Ambiente ubicato nell’area produttiva di Curteri. Sarebbe ora, quindi, di attivare i controlli e pretendere il rispetto degli impegni contrattuali, di sostenere seriamente nuovi modelli culturali di approccio al problema dei rifiuti e dei consumi (partendo dalle scuole), di prestare più attenzione alla “qualità” della raccolta per migliorare la reale percentuale di riciclo dei materiali (concetto sconosciuto!) piuttosto che accontentarsi di raggiungere percentuali falsate dai costosi trattamenti effettuati post-raccolta, di premiare i cittadini che si impegnano di più riducendo loro la tassa e stimolare i meno attenti con la convenienza del risparmio attraverso la tariffa variabile e “misurando” le quantità dei rifiuti riciclabili con i codici a barre, i microchipse i contenitori intelligentiche le tecnologie “smart” consentono di attivare a costi modesti. Invece si preferisce colpevolizzare i cittadini imponendo il sacchetto trasparente (che non viene fornito!) per la frazione indifferenziata. Senza tener conto che, già nel 2005, il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha stabilito che i sacchetti trasparenti per i rifiuti urbani e i controlli indiscriminati violano il diritto alla riservatezza. Ed è al Garante che ci rivolgeremo esponendo quanto sta accadendo nella nostra Città.
Mercato (o forse no) S. Severino. Pessima è stata la gestione del problema dell’individuazione dell’area mercatale della nostra fiera settimanale del sabato. Un problema che era noto all’Amministrazione da mesi e che purtroppo ha palesato la grave impreparazione di quest’ultima. C’era tempo per fare i compiti e, al momento dell’interrogazione, il risultato è stato disastroso. Sabato 11 marzo la fiera si è presentata, ai tanti fruitori che abitualmente la frequentano, monca di buona parte dei venditori sfigurando ancora una volta l’immagine della nostra città, ma cosa ancor più grave, danneggiando i tanti venditori ambulanti che sulla fiera del sabato fondano i loro maggiori guadagni. La condotta incomprensibile dell’amministrazione è stata (in)capace di creare una frattura tra gli stessi commercianti che, con una nota dell’associazione provinciale di categoria, hanno denunciato gravi irregolarità nel modus operandi di chi oggi ci governa lasciando intendere che, anche stavolta, l’amministrazione abbia agito solo per favorire e tutelare qualche amico e non per trovare la giusta soluzione al problema. Sta di fatto che l’iter seguito dalla giunta non solo è illegittimo, in quanto i provvedimenti adottati andavano discussi in Consiglio Comunale, ma soprattutto si è manifestato come inconcludente. Confrontarsi con il consiglio comunale, con i commercianti (tutti non solo gli amici degli amici) avrebbe consentito di trovare la migliore soluzione per valorizzare un momento così importante per la nostra comunità…e non per mortificarlo come purtroppo è successo. Violazioni di legge, litigi, polemiche, caos, scarsissimi risultati…insomma un mercato (che speriamo riesca a sopravvivere a tanta incompetenza).
https://www.movimentocivico.info/almanacco/oh-che-bel-virtuale-castello-la-propaganda-per-nascondere-disastri-e-incapacita/