“Un ultimo colpo di coda di un’Amministrazione Comunale agli sgoccioli che nella disperata ricerca di facili consensi clientelari non ha esitato a programmare una devastante colata di cemento sulla nostra Città”.
Questo è quanto dichiara Giovanni Romano, candidato sindaco per il Movimento Civico Sanseverinese alle prossime elezioni del 12 giugno, a proposito di alcune delibere della Giunta Municipali riguardanti modifiche delle Norme di Attuazioni del Piano Urbanistico Comunale assunte in violazione delle vigenti norme urbanistiche.
“Con due delibere, l’ultima delle quali è dello scorso 1° aprile, la Giunta Municipale dà il via ad una incontrollata e illegittima cementificazione delle aree produttive che nel Piano Urbanistico Comunale sono state classificate come “sature” per garantire gli equilibri territoriali tra aree edificate e aree scoperte e per rispettare gli indirizzi stabiliti dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) e del Piano Territoriale Regionale (P.T.R.).
Una evidente “manovra elettorale” di stampo clientelare che sembra rispondere all’esigenza di dare “risposte” a pochi soggetti nei confronti dei quali probabilmente sono stati assunti “impegni” che nulla hanno a che vedere con il bene della nostra Comunità.
La vigente normativa regionale consente l’adeguamento dei piani urbanistici con una procedura velocizzata per le sole cosiddette “modifiche tecniche obbligatorie” intese come correzione di banali errori cartografici dovuti ad errata rappresentazione grafica di tipo puntuale di manufatti, confini, toponimi e simili.
L’Amministrazione Comunale ha “esteso” questa possibilità indiscriminatamente a tutte le aree produttive classificate come “sature” dal P.U.C. e ha modificato gli articoli 16, 18 e 19 articoli delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano per consentire la libera cementificazione di aree libere e spazi verdi.
Ha mascherato una vera e propria “variante” del P.U.C., di enorme rilevanza e consistenza, ricorrendo ad un espediente e senza rispettare la legge in materia di pubblicità e di informazione nei confronti dei cittadini ai quali la legge garantisce il diritto di partecipare alla formazione del provvedimento.
Infatti, la delibera di “variante” va adottata dal Consiglio Comunale (e non dalla Giunta), deve essere pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania (B.U.R.C.) e sul sito web del Comune, deve essere depositata per 30 giorni e nei 30 giorni successivi tutti i cittadini devono poter presentare osservazioni e rilievi che il Consiglio Comunale ha l’obbligo di valutare prima di approvare l’atto finale.
Invece i provvedimenti della Giunta sono stati semplicemente pubblicati all’Albo Pretorio e “opportunamente” non è stata data alcuna informazione alla Comunità.
E’ del tutto evidente, quindi, che la Giunta Comunale ha inteso abusare dei propri poteri e delle proprie prerogative per i seguenti motivi:
- ha classificato come “modifiche tecniche” obbligatorie la trasformazione di ampie aree del territorio classificate dal P.U.C. come “sature” per rispettare gli equilibri territoriali tra aree edificate e aree scoperte nel rispetto degli indirizzi stabiliti dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) e del Piano Territoriale Regionale (P.T.R.);
- ha deliberatamente omesso di avviare l’obbligatoria procedura di “variante” del P.U.C. la cui competenza è del Consiglio Comunale;
- ha deliberatamente violato la vigente normativa regionale (L.R. n. 16/2004 e Regolamento Regionale di attuazione n. 5/2011) sopra richiamata non attuando la prevista procedura di pubblicazione, deposito e recepimento delle osservazioni da parte dei cittadini.
Abbiamo inviato un esposto ai competenti Uffici urbanistici della Provincia e della Regione oltre che alle competenti Autorità Giudiziarie chiedendo il loro tempestivo intervento per bloccare la procedura e accertare le responsabilità civili e penali degli autori dei provvedimenti.
Questo rilievo è confermato dal fatto che le deliberazioni della Giunta Municipale sono state “opportunamente” sottratte alla obbligatoria pubblicità per informare correttamente i cittadini e garantire il loro diritto a partecipare al procedimento di formazione della decisione.