La Giunta Comunale con la delibera n.109 del 10.05.2019 ha adottato un atto di indirizzo destinato ai Responsabili degli Uffici con il quale intende dare in affidamento la gestione del Parco Naturale Archeologico Regionale del Castello dei Sanseverino a una “espressione locale di Associazionismo”.
L’intento è quello di garantire la riqualificazione paesaggistica finalizzata alla valorizzazione e alla fruizione turistica e culturale del complesso archeologico.
L’Associazione da selezionare dovrebbe concorrere, con idee e risorse economiche proprie, alla valorizzazione del sito, sviluppando nuovi servizi e realizzando investimenti accessori sull’area, preservandone la funzione e l’interesse pubblico.
Riteniamo del tutto INADEGUATA l’iniziativa dell’Amministrazione Comunale.
Il nostro Castello è particolarmente imponente dal punto di vista strutturale e altrettanto dal punto di vista storico essendo formato in lungo periodo che va dall’età longobarda per passare a quelle normanna, sveva, angioina e aragonese.
Un complesso archeologico unico nel suo genere e nella sua configurazione il cui mantenimento e la cui valorizzazione necessità di adeguate risorse finanziarie, di un piano gestionale che garantisce i rientri degli investimenti solo nel medio e lungo periodo e di un solido approccio culturale e scientifico.
Può una non meglio definita “associazione locale” garantire tutto questo?
A nostro avviso NO.
Le Associazioni locali (ce ne sono diverse) possono offrire sicuramente un validissimo contributo in termini di creatività e di partecipazione popolare (soprattutto giovanile) alle iniziative di sviluppo e valorizzazione del Castello.
Ma da sole non bastano.
Non ci vuole molto a comprendere che bisogna rivolgersi ad operatori specializzati del settoreche oltre alle disponibilità economiche e di esperienza, sono anche in grado di inserire il nostro Parco Archeologico nei circuiti turistici e culturali nazionali ed internazionali.
E allora, chi può fugare il dubbio che questo “atto di indirizzo” non sia altro che una ulteriore concessione a qualche sodalizio, magari formatosi da poco tempo, che attende di incassare una “amichevole” collaborazione con l’Amministrazione?
Noi non lo permetteremo anche perché il Castello è patrimonio di tutta la Comunità da quando, nel lontano 1998, l’Amministrazione del Sindaco Giovanni Romano decise, coraggiosamente, di acquisirlo al patrimonio pubblico visto che fino ad allora il Castello era stato di proprietà della famiglia D’Amato di Pandola.
Senza contare i numerosi finanziamenti ottenuti nel corso degli anni per gli interventi di restauro conservativo e di consolidamento fino a quello del 2014 della Regione guidata da Stefano Caldoro (con Giovanni Romano Assessore all’ambiente nonché Sindaco di Mercato S. Severino) che individuò il nostro Comune tra i soggetti beneficiari del POR Campania FESR 2007-2013concedendo un finanziamento pari a euro € 6.931.062,00.
I lavori hanno riguardato il completamento del restauro delle cinte murarie e la riqualificazione del nucleo abitato del Castello e il progetto riguardava anche il restauro e la valorizzazione del sito archeologico di San Marco a Rota alla frazione Curteri e il restauro e la musealizzazione del Convento dei frati minori di S. Antonio.
Dal 2016, per S. Marco a Rota e per il Convento di S. Antonio, stiamo ancora aspettando…
Il Movimento Civico Sanseverinese