Rendiconto

Il Consiglio Comunale di Mercato S.Severino ha approvato, a maggioranza, il Rendiconto di gestione per l’esercizio finanziario dell’anno 2018 (delibera n. 27 del 25.06.2018).

Ovviamente hanno votato favorevolmente all’approvazione delle risultanze contabili i consiglieri della maggioranza di centro sinistra che sostiene l’Amministrazione dell’attuale Sindaco pro tempore e hanno espresso voto contrario, con motivazioni diverse, i consiglieri dell’opposizione del Movimento Civico Sanseverinese-Lega Salvini Premier Eduardo Caliano e del Movimento 5 Stelle Annalucia Grimaldi.

L’esame dei dati contabili del rendiconto e la lettura delle dichiarazioni rese dai consiglieri di opposizione ci consente di poter esprimere alcune considerazionisullo stato della nostra Città.

Partiamo da un dato ormai non confutabile: l’attuale Amministrazione ha, di fatto, portato la nostra Città al DISSESTO FINANZIARIO.

Lo scorso anno il nostro Comune risultava solo “attenzionato” dal Ministero dell’Interno come Ente in stato di predissesto perché rientrante nell’elenco dei Comuni da sottoporre a controllo per i conti dell’anno 2017.

Era la PRIMA VOLTA che il nostro Comune rientrava in questo elenco a conferma del fatto che la situazione è peggiorata nel 2017 e non certo negli anni precedenti come solitamente e ricorrentemente viene affermato dagli attuali amministratori.

Nel 2018 per il nostro Comune è stato definitivamente accertato lo stato di predissesto.

Infatti, sugli otto parametri indicati dalla legge per stabilire se un Comune è STRUTTURALMENTE DEFICITARIO, l’Amministrazione Comunale ne ha VIOLATO ben CINQUE.

A conferma che sono gli ultimi DUE anni di disamministrazione la vera causa del disastro economico e finanziario del Comune, con buona pace delle solite animelle innocenti pronte a mascherare le loro incapacità dietro la litania “la colpa è di quelli di prima se siamo ridotti male e non abbiamo soldi”.

Ormai a queste giustificazioni non crede più nessuno e i cittadini hanno capito perfettamente.

Non vogliamo annoiarvi con l’analisi tecnica delle cifre del Rendiconto di gestione e ci limitiamo ad un semplice elenco delle principali criticità leggendole nella relazione dei Revisori dei Conti.

I nostri Amministratori continuano ad utilizzare copiosamente le anticipazioni di tesoreria, cioè si fanno prestare i soldi dalla banca per le spese correnti nelle quali sono compresi i le indennità che hanno deciso di incassare come compenso. 

Il prestito medio per il 2018 ha superato i 5 milioni di euro sui quali il Comune ha pagato, ovviamente, gli interessi. 

Solo a fine anno hanno precipitosamente azzerato l’anticipazione a discapito dei pagamenti ai fornitori e alle imprese che vengono pagati con un ritardo di oltre 199 giorni dalla data di presentazione delle fatture.

E dire che il nostro Comune incassa tanti soldi dai cittadini.

Prendiamo ad esempio gli incassi per il rilascio dei permessi a costruire.

Nel 2018 il Comune ha incassato ha rilasciato premessi per ben € 710.190,99euro incassandone € 590.921,12 (il resto è dilazionato negli anni) e il 72,03% della somma è finito per finanziare la spesa corrente.

Quindi, il tanto criticato Piano Urbanistico Comunale (PUC) redatto da “quelli di prima” viene consistentemente sfruttato per incassare soldi e per garantire le spese quotidiane del Comune.

Per il servizio di mensa scolastica, nel 2018 il Comune ha coperto oltre l’83% dei costi sostenuti con i soldi pagati dai cittadini mentre, per legge, tale percentuale non deve essere inferiore al 36%.

Per gli impianti sportiviil Comune ha sostenuto costi per € 4.000 mentre ne ha incassato € 7.782,03.

Per il servizio di sosta a pagamentosono stati sostenuti costi per € 124.413,08 (non è dato di sapere per fare cosa visto che neppure le strisce bianche, azzurre e gialle vengono rifatte quando si scoloriscono), ma ne ha incassati € 209.109,11.

Un caso a parte è rappresentato dai proventi delle sanzioni amministrative per violazioni al Codice della Strada.

Nel 2018 il Comune ha accertato incassi per oltre 350.000 euro, ma ne risultano incassati solo € 131.000 fermandosi ad una percentuale del 37,47%.

Questi soldi, strappati direttamente dalle nostre tasche, devono per legge essere destinati al potenziamento degli strumenti e delle attrezzature al servizio della Polizia Municipale, alla segnaletica stradale (qualcuno starà pensando a quanto ci è costata la segnaletica delle inutili modifiche del traffico al Capoluogo) e alla manutenzione delle strade (e qui viene da pensare agli innumerevoli interventi sempre di “somma urgenza” affidati sempre a trattativa privata e sempre alle stesse imprese).

In altri casi, però, il Comune è meno solerte come accade, per esempio, per i fitti delle case di proprietà dell’Ente.

A fronte di residui da incassare per oltre € 230.000 euro, nel 2018 ne sono stati incassati € 5.812,91.

Così si vuole risanare il bilancio rovinato, come continuamente si dice, da “quelli di prima”?

Una precisione va fatta per il debito derivante dai contenziosi.

Questi debiti aumentano anziché diminuire (salvo “provvidenziali” transazioni approvate e immediatamente pagate pochi giorni fa con persone che “amichevolmente” hanno rinunciato agli interessi) per effetto di debiti fuori bilancio che anche i Revisori dei Conti hanno giudicato inopportuni.

Ma c’è una situazione che colpisce particolarmente.

Prima la Giunta Municipale e poi il Consiglio Comunale hanno approvato nei mesi scorsi il costo al metro quadro dei suoli nell’area produttiva (PIP) di Curterifissandolo ad un livello che non tiene conto del costo dei contenziosi che si sono sviluppati con proprietari per effetto della sentenza della Corte Costituzionale che, ad espropri in corso, stabilì che il valore dei suoli non doveva più essere quello catastale, ma quello di “mercato” tenendo conto della posizione del sito.

L’Amministrazione ha quindi fissato il valore dei suoli ad un livello basso e ha accollato al Comune il pagamento dei contenziosi con i proprietari.

In una situazione analoga, cioè i suoli delle aree produttive di S.Eustachio, Monticelli e Oscato il Comune ha agito in modo completamente difforme e pretende che a pagare i costi dei contenziosi siano gli assegnatari dei lotti che hanno edificato le loro fabbriche tanto che ha inviato loro una ingiunzione di pagamento.

Perché questo comportamento difforme per due situazioni simili? Chi viene favorito nel caso dell’area di Curteri?

Su questa vicenda stiamo predisponendo un esposto per l’Autorità Giudiziaria, per la Guardia di Finanza e per la Corte dei Conti.

E lo stesso faremo per tante vicende “strane” dell’attuale Amministrazione Comunale.

 Ci riferiamo, ad esempio, alla modalità con cui è stata assegnato il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti e di igiene urbana all’attuale gestore nonostante avesse perso la gara.

Stiamo analizzando la gara, attualmente in corso, del servizio di gestione in “global service” del patrimonio comunale utilizzando il capitolato del Comune di Baronissi.

La prima gara è stata stranamente annullata per un non meglio precisato difetto della piattaforma informatica nonostante la stessa sia in funzione da circa un anno e sia stata utilizzata per tantissime altre gare senza aver mai presentato “difetti”.

Abbiamo la sensazione che se si fosse espletata in prima battuta, le offerte presentate non sarebbero state conformi ai “desideri” di chi ha voluto e organizzato la gara per cui l’annullamento si è reso “necessario”.

E che dire della prosecuzione delle attività di gara per consentire la costruzione del Palazzone che dovrebbe sorgere in Via Aldo Moro al posto del Palazzetto dello Sport?

Nonostante le rilevanti irregolarità e le violazioni delle regole stabilite dal PUC, le procedure proseguono probabilmente perché l’intervento si “deve” fare nonostante l’evidente devastazione edilizia della zona e i pericoli di un contenzioso milionario con il precedente concessionario.

La nostra attenzione è concentrata anche sulle modalità con cui vengono affidati lavori a trattativa privata sempre alle stesse imprese, alle modalità con cui determinate fatture vengono pagate prima di altreche vengono lasciate sulla scrivania, all’utilizzo (vietato dalla legge e dall’Autorità Nazionale Anti Corruzione) delle “proroghe tecniche”con cui, da anni, i servizi di “pubblica utilità” vengono affidati sempre alle stesse Associazioni e agli stessi operatori nonostante qualcuno sia stato fino alla settimana scorsa in causa con il Comune, allo “strano” modo con cui vengono effettuati i controlli edilizirispetto ad interventi che risultano abusivi, ma sempre dopo essere stati completati.

Un discorso a parte lo merita il COFASER, il Consorzio delle farmacie comunali.

Leggiamo negli atti del Rendiconto di gestione per il 2018 che il Consorzio Farmaceutico non ha inviato al Comune i rendiconti della gestione 2017 e 2018 per cui non possiamo sapere se sta (come sembra) perdendo soldi che poi dovremo pagare noi cittadini.

Chiaramente nessuno si preoccupa di seguire la gestione finanziaria di questo carrozzone e, soprattutto, di chiedere informazioni sulle indaginiche riguardano, ad esempio, l’assunzione del Direttore Generale da parte del suo Vice Direttore Vicario (caso unico al mondo di uno che viene assunto dal suo sottoposto).

Ma sono tanti altri gli argomenti che porteremo all’attenzione delle competenti Autorità Giudiziarie e Contabili visto che le nostre segnalazioni e le nostre proposte non hanno avuto alcuna considerazione.

Tornando all’argomento da cui nascono queste considerazioni, terminiamo con quanto hanno scritto i Revisori nelle “raccomandazioni” finali.

I Revisori, tra le tante raccomandazioni, chiedono all’Amministrazione di:

  • attivarsi come prevede la legge perché il Comune è ormai STRUTTURALMENTE DEFICITARIO; 
  • attivarsi per il recupero degli incassi dei tributi e delle entrate extratributarie relativi agli anni pregressi (in altri termini, il bilancio è “gonfio” di residui attivi che restano esigibili solo sulla carta perché nessuno si attiva per trasformarli in incassi reali);
  • intensificare le attività di incasso e di liquidazione delle entrate “proprie” (il sospetto è che si stia facendo un po’ di clientela non facendo pagare i cittadini “amici”);
  • monitorare le cause legali e ridurre i debiti fuori bilancio (ne abbiamo già parlato);
  • monitorare la gestione degli enti e delle aziende partecipate (vedi COFASER);
  • completare l’inventario dei beni (ancora non è stato redatto!);
  • rispettare il cronoprogramma delle alienazioni dei beni e acquisire le risorse necessarie a rispettare il Piano di Riequilibrio finanziario approvato e inviato alla Corte dei Conti (cosa che evidentemente non si sta facendo e, quindi, la situazione complessiva del Comune si sta aggravando).

E scusate se è poco!

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